La sfida tra i due colossi si conclude con una multa salata per Cupertino
La corte d’appello condanna Apple a pagare una multa di 450 milioni di dollari. L’accusa: aver firmato con le case editrici un cartello anti-Amazon per rialzare i prezzi dei e-book.
In vista del lancio del iBook, Apple avrebbe firmato un accordo con cinque case editrici – Hachette, HarperCollins, Mcmillan, Penguin e Simon&Schuster – con l’obiettivo di aumentare arbitrariamente il prezzo di vendita dei libri online. A fronte di un compenso del 30% per ogni acquisto, il cartello vincolava gli editori a non offrire condizioni di vendita migliori a terze parti (prezzi fissi per tutti). La cospirazione della Mela contro Amanzon voleva, dunque, eliminare i presupposti al modello di business di 9,99 dollari per le novità contro i 14,99 dollari dei libri cartacei. Nell’aprile del 2010 la Apple aveva pensato di annientare nella via più semplice il competitor che all’epoca deteneva il 90% del mercato.
Oltre all’effettiva presenza nell’iBookstore delle cinque case editrici sopraccitate, a confermare la colpevolezza di Apple sarebbe una email inviata a James Murdoch, proprietario della Harper Collins, in cui lo stesso Steve Job affermerebbe la sua iniziativa di voler aumentare la soglia di prezzo degli e-book.
Il tribunale rifiuta il ricorso della casa di Cupertino e prevede un risarcimento per i clienti che abbiano acquistato e-book nell’iBookstore nel periodo tra il primo aprile 2010 e il 21 maggio 2012 dei seguenti editori:
- Hachette
- Harper Collins
- Simon & Schuster
La cifra del rimborso è proporzionale al numero di acquirenti, le stime indicano un compenso di:
- 3 dollari per Bestseller
- 0,73 dollari per i tomi che non rientrano nella prima categoria (non-bestseller)
Attenti alla posta in arrivo! Gli interessati riceveranno una e-mail con tutte le indicazioni sulle modalità di richiesta di rimborso.