Se c’è un mercato in piena espansione in ambito tecnologico, le grandi compagnie lo sanno e sono già al lavoro per arrivare prime. Gli occhi di compagnie come Space X , e ora anche Facebook, sono puntati sulla tecnologia satellitare come strada da percorrere per connettere la metà della superficie terrestre ancora offline. I satelliti in bassa orbita terrestre, ossia posizionati ad una distanza di circa 100 – 1.250 miglia sopra la superficie, saranno un importante fattore abilitante della prossima generazione di infrastrutture a banda larga. Sono già diverse le compagnie che stanno sperimentando tecnologie in questo senso, mosse dal fatto che circa la metà delle aree del Pianeta non ha una connessione Internet a banda larga, in particolare quelli che vivono nei paesi in via di sviluppo.
Facebook sperimenta il satellite Athena
Voci di corridoio sostengono che Facebook ci stia riprovando. Reduce dal fallimento di Aquila, progetto nato per costruire droni alimentati ad energia solare con l’obiettivo di diffondere la banda larga in aree non servite dalla connessione internet, Mark Zuckerberg non si abbatte e lancia una nuova sfida tecnologica. Nonostante la compagnia avesse dichiarato che non avrebbe più sviluppato autonomamente droni ad alta quota, progettati per volare per lunghi periodi di tempo, ritenta un’altra strada.
Secondo i documenti ottenuti dalle richieste di Wired tramite Freedom of Information Act, il social network sta lavorando a un satellite via Internet che fornirà in modo efficiente l’accesso a banda larga alle aree non servite e sottoservite in tutto il mondo. Secondo una domanda depositata con la FCC sotto il nome PointView Tech LLC, Facebook ha confermato a Wired che effettivamente la società sta sviluppando l’applicazione e che il titolo provvisorio per il satellite è Athena.
Quali sorti per il progetto “Aquila”?
In quanto al futuro del progetto Aquila, invece, Facebook ha detto che i risultati raggiunti non saranno vanificati ma saranno dirottati sullo sviluppo dei sistemi software di bordo che guidano gli aerei di Internet. La casa madre di Google Alphabet ha fatto lo stesso a gennaio dello scorso anno, chiudendo il suo progetto di droni a energia solare a favore del suo progetto Wiel Fi Air Balloon e ha dirottato investimenti strategici in società di internet via satellite di terze parti.
Per Facebook, essere il fornitore di Internet per i nuovi mercati in tutto il mondo aumenta la possibilità che quei nuovi utenti di Internet diventino membri del proprio social network, che a sua volta espande la propria portata globale e consolida ulteriormente il proprio impero della pubblicità online. Tra gli attori chiave che stanno investendo nello spazio per diventare i nuovi fornitori di infrastrutture di rete sfruttando la tecnologia satellitare emergono:
Space X
La compagnia fondata da Elon Musk, impegnata in numerosi progetti di innovazione tecnologica, ha lanciato due dei suoi satelliti nel mese di febbraio e i suoi obiettivi vanno ben oltre. Nel prossimo futuro intende lanciare in orbita quasi 12mila Starlinks puntando a diventare uno dei grandi del settore nella fornitura di infrastrutture di reti a banda larga.
OneWeb
finanziato dalla giapponese SoftBank, il produttore di chip Qualcomm e il Virgin Group di Richard Branson.