Wydr una nuova app, che in breve tempo è stata definita come il Tinder dell’arte, ma scopriamo perché! Innanzi tutto l’app nasce dalla brillante idea di una start up svizzera i cui fondatori, Matthias Dörner e Timo Hahn, hanno pensato come promuovere il mercato dell’arte.
L’app si pone come un market place dell’arte in cui artisti di ogni tipo, dai pittori ai fotografi fino agli scultori, possono virtualmente esporre le proprie opere e dove gli interessati possono scegliere e selezionare cosa comprare. Da una parte quindi ci sono gli artisti che caricano foto delle loro creazioni decidendo il prezzo a cui venderle e dall’altra si registrano gli utenti.
Ma come mai viene chiamata il Tinder dell’arte?
In pratica l’app segue esattamente la stessa logica di Tinder, come su quest’ultimo gli iscritti selezionano un limite minimo e massimo di età di persone da conoscere e un raggio di km, in Wydr gli utenti impostano un range minimo e massimo di prezzo da spendere per le opere; inoltre una volta decisa questa impostazione, esattamente come in Tinder, sullo schermo dello smartphone inizieranno a comparire le opere e l’utente scorrendo verso destra e sinistra decreterà se l’opera è di suo gradimento o meno, sfruttando il fenomeno dello swipe lanciato da Tinder.
In alternativa permette di esprimere il proprio gradimento con i due famosi simboli della “x” e del cuoricino. Una volta dato il like, l’opera verrà inserita nella galleria virtuale dell’utente e cliccando sull’immagine potrà scoprire dettagli specifici su di essa e assegnarli da 1 a 5 wydr-cuori, che permetterà all’artista di avere un feedback sulla sua opera, raccogliendo anche tutti i “cuori” di altri utenti. L’acquisto è diretto senza intermediari e anche questo rappresenta un tratto innovativo del progetto, infatti basta che l’utente clicchi sul carrello e l’opera sarà pronta per essere comprata.
Wydr si prospetta un’app completamente rivoluzionaria poiché:
1- Annienta tutti gli intermediari nella vendita ed acquisto di opere d’arte.
2- Favorisce e promuove la divulgazione di arte e di artisti emergenti a livello mondiale.
3- Sfrutta il fenomeno dello swipe e della velocità decisionale delle nuove generazioni.
4- Rende l’arte universale e meno elitaria
Un’idea senza dubbio geniale, che trova fondamento anche nei dati raccolti dal Louvre secondo cui i visitatori non si soffermano più di 15 secondi davanti alle opere e che quindi gli basta pochissimo per l’espressione di un giudizio su di esso. Quindi addio file di attesa, addio noiose transizioni e aste, ora tutta l’arte è a portata di un semplice tap!