La tua navigazione in Rete è sicura? Chrome contro Internet Explorer
Microsoft continua a colpi di gadget la campagna Scroogled contro Google
L’eterna lotta tra i due colossi Google e Microsoft prosegue, intervallata da brevi periodi di tregua, senza esclusione di colpi.
Una delle campagne mediatiche maggiormente aggressive che probabilmente molti di voi ricorderanno è Scroogled. Si tratta di una serie di iniziative di marketing con le quali Microsoft intendeva mettere in guardia gli utenti sulle politiche poco chiare di Google in merito al trattamento dei dati personali.
Non a caso lo slogan a caratteri cubitali lanciato per l’occasione è stato proprio “Don’t get scroogled”, con un chiaro riferimento a Google e al suo prodotto Chrome percepibile anche dalla scelta di adottare i colori che caratterizzano l’azienda di Mountain View. Dunque “Non fatevi imbrogliare da Google” sembra essere la traduzione politically correct che più si avvicina al concetto cui questo neologismo rimanda: se qualcuno vi ha intravisto una evocazione a Scrooge, il perfido ed avido senza cuore di “Canto di Natale” di C. Dickens, atri vi hanno maliziosamente letto una abbreviazione del meno raffinato “screwed by Google”.
La campagna, nel corso dei mesi, ha vissuto fasi alterne ma è sempre stata focalizzata sull’accusa rivolta a Google inerente lo sfruttamento dei dati personali degli utenti durante la navigazione e l’utilizzo del motore di ricerca o l’invio di posta con il preciso intento di riutilizzare o commercializzare quei dati a scopi pubblicitari. Secondo “Scroogled”, inoltre, non esisterebbe una vera lista di risultati di ricerca organica in quanto gli spazi sarebbero, in realtà, venduti per far arrivare in cima alle ricerche chi offre di più, contrariamente a quanto è sempre stato affermato dai suoi difensori.
Parole dure sono uscite da casa Redmond e hanno sempre attirato aspre polemiche, non solo dei competitor, ma spesso anche dall’opinione pubblica. Ecco, ad esempio, un estratto di uno dei video pubblicati:
“Con Google Chrome tutto è tracciato ovunque per raggiungervi con gli annunci pubblicitari ovunque vi troviate, per monetizzare le vostre informazioni personali anche quando siete a letto o in bagno. Google controlla tutto quello che fate, dove siete, chi chiamate, quello che cercate, quello che guardate, il contenuto delle vostre email, il contenuto delle vostre chat, chi sono i vostri amici, quali applicazioni possedete, cosa comprate e cosa ascoltate. E utilizza quelle informazioni per trarne un profitto. Chrome vi ha commercializzato”.
L’ultimo step di Scroogle in ordine di tempo, adottato forse per alleggerire i toni, è stata l’apertura di un vero e proprio merchandising con tanto di store online dove è possibile acquistare una serie di gadget tra cui mug, magliette e cappellini con frasi sarcastiche ed immagini umoristiche.
Sicuramente l’invadenza di Google e la paura/consapevolezza di essere sempre tracciati qualsiasi passo si muova in Rete, sono spesso oggetto di discussioni e aspre polemiche. Tuttavia le intenzioni di Microsoft, che si erge a paladina dei diritti degli utenti, sembrano essere in buona parte di natura commerciale e volte a spingere i propri prodotti Internet Explorer e Bing al momento surclassati dal colosso Chrome, ritenuto maggiormente fruibile ed immediato.