Si conclude la Innovation Week europea con la Fiera dei “Makers” a Roma. Noi ci siamo seduti a tavola con la stampa 3D
La settimana dell’innovazione europea si è conclusa questo week-end, dal 3 al 5 ottobre, a Roma dove si è tenuta la Maker Faire. La grande manifestazione fieristica ha ricevuto larghi consensi di pubblico registrando il tutto esaurito all’interno dell’Auditorium Parco della Musica che la ospitava.
I Maker, prevalentemente creativi ed artigiani del digitale di tutto il mondo, così come appassionati e curiosi, si sono incontrati per questa seconda edizione dando vita ad un crogiolo di idee ed innovazioni tutte da scoprire e studiare. Tanti giovani, molti progetti e alcune conferme: robotica applicata alla medicina, Arduino, innovazioni per l’ambiente, droni, stampa 3D.
Stampa 3D e cibo
La stampa 3D sta facendo grandi progressi e si pensa che presto potrà essere utilizzata su vasta scala per lo studio (si pensi alle simulazioni di interventi chirurgici) e per la produzione di piccoli componenti o componenti fuori produzione.
Durante la Maker Faire ci ha incuriosito la presenza di diversi espositori che proponevano dimostrazioni di stampa 3D di cibi, soprattutto in relazione alle ultime affermazioni di NASA e Foodini che stanno portando avanti un progetto che prevederebbe la “produzone” di cibo nello spazio grazie alla presenza a bordo di una stampante 3D. In concreto,l’idea che è alla base di questo progetto è quella sostituire l’estrusore della stampante con un accessorio preparato ad hoc e, ovviamente, utilizzare componenti di stampa alimentari.
Vediamo, quindi, insieme i principali progetti legati a questo settore:
Mondo Pasta
Grazie ad una stampante 3D modificata permette di stampare uno spaghetto lungo 6 metri e tagliare formati di pasta differenti o ancora disegnare sulla pasta forme ed elementi grafici, con uno speciale inchiostro.
NonnaBot
NonnaBot è una stampante 3D che customizza e modifica ad hoc il modello Sharebot NG, sostituendo con un piccolo taglierino l’estrusore; in questo modo permette di tagliare la pasta con la forma impostata via software.
3Drag Choco
Spazio ai dolci! Dolcetti al cioccolato stampati grazie al macchinario che vedete qui a lato. La 3Drag è una stampante prodotta da una azienda italiana, Futura Group, che ha la caratteristica di essere open source. Qui a Roma e, prima, a New York portano una versione modificata di questa stampante: la versione choco. Al posto di un classico estrusore, la 3Drag Choco ha una siringa in cui viene inserito il cioccolato che, tramite un riscaldatore, viene fuso alla temperatura corretta per lo stampaggio degli oggetti: dalla stampa di oggetti (nella dimostrazione fanno vedere la stampa di una tazzina da caffè), fino al suo utilizzo come sac à poche per lavori di alta precisione gastronomica.
3D fruit printer
In questo caso è possibile creare lamponi a partire da semplici gocce di succo di frutta. Il funzionamento e l’aspetto è quello di una stampante 3D, ma ciò che cambia è la matrice di stampa utilizzata, una soluzione acquosa e il materiale stesso di stampa, gocce di aromi artificiali alla frutta. Il giornalista e curatore di Maker Faire Rome Riccardo Luna ha intervistato su Repubblica Vaiva Kalikaité. Riportiamo lo stralcio: “[La stampante 3D], utilizzando una tecnica della gastronomia molecolare che prende il nome di “sfericazione”, ha dapprima aggiunto acido algicinico per trasformare il succo in globuli gelatinosi simili a uova di caviale; e poi ha immerso il tutto in una soluzione di calcio molto fredda. E in meno di un minuto, il lampone 3D era pronto.
Quale sarà il futuro rapporto tra stampa 3D e cibo e quanto questo rapporto possa allontanarsi dalla sperimentazione per concretizzarsi in un business su cui investire ancora è presto per dirlo. Quello che ci sembra palese è che la ricerca in questo senso sta facendo passi da gigante e, a nostro avviso, sono diversi i settori che potranno beneficiare in modo sensibile della possibilità di stampare in 3D.