Cyber Risk e la nuova frontiera della sicurezza digitale
Identità digitale
Ciò che siamo abituati a intendere come la nostra identità era, fino a qualche anno fa, ascrivibile ad alcuni importanti contesti della vita quotidiana, come le nostre scelte politiche, la vita sociale o lo status economico. Non che la vita fosse composta esclusivamente di questi fattori, ma tali erano da considerare quegli aspetti che, fungendo da interfaccia con il mondo esterno, erano in qualche modo considerati da tutelare da sgradite invasioni della privacy. Tuttavia i tempi sono cambiati e la faccenda dell’identità ha assunto un carattere fluido e complesso a causa dello sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa. Nasce l’identità digitale, o le identità digitali, dal momento che ognuno sul web potrebbe averne più d’una, vivendo di fatto in diversi ambiti virtuali e reali: sono proprio questi fattori, in fin dei conti, a esporci a nuove e complesse minacce. Da quando sempre più persone si affacciano con interesse al mondo web, si è fatta sentire l’importanza di avere un regolamento europeo che tutelasse le informazioni riguardanti la nostra vita privata (e non): il GDPR, regolamento generale sulla protezione dei dati, nasce nel 2016 proprio in risposta di questa esigenza. L’identità digitale assume dunque sempre maggiore spessore, in relazione alla funzione che gioca non solo nella vita di ciascuno, ma anche nella partecipazione di ogni persona ai gruppi sociali a cui sente di appartenere, partecipazione che avviene sempre più attraverso i social media.
I numeri in Italia parlano chiaro: sono oltre 16 milioni le persone che affermano di essere caduti in trappole informatiche di diversa natura. Secondo il Sole 24 Ore, le perdite hanno totalizzato 3,5 miliardi di euro e ogni vittima ha perso più di 2 giornate lavorative per riparare ai danni del crimine informatico ricevuto. Uno dei crimini più gravi sulla rete è il ransomware, in cui chi si è impossessato in maniera fraudolenta dei dati digitali della propria vittima, richiede un riscatto per “liberare” i contenuti in questione. I cyber risk diventano sempre più reali dunque, come dimostrano anche gli episodi di cyber bullismo, porn revenge e online stalking.
Cyber Risk Managaement
Se già gli utenti hanno avuto modo di sperimentare le conseguenze più negative del cyber risk, le aziende sono esposte già da anni, ma la preoccupazione a riguardo è forte aumento. Dando uno sguardo ai numeri si può ben intuire il perché.
Ne risulta per le imprese un vero danno e non si fa difficoltà a capire per quale motivo la cyber security è divenuta una priorità per la maggior parte delle aziende. Sempre più corsi infatti si tengono nelle imprese – a prescindere dalla grandezza – al fine di scongiurare fastidiosi grattacapi e ingenti perdite.
Assicurazioni contro il Cyber Risk
La risposta oltre la GDPR – che vale per aziende e per utenti – arriva dalle assicurazioni. Ebbene sì, da poco tempo a questa parte alle classiche polizze, che abbiamo sempre utilizzato per altre motivazioni, da oggi si affiancano anche quelle in difesa della nostra vita digitale e di quella della nostra impresa. Un business quello delle assicurazioni contro gli attacchi cyber che potrebbe generare, secondo Facile.it, 100 milioni di euro l’anno. Queste polizze, che generalmente hanno un costo tra i 24 e i 40€ l’anno, vengono nella maggior parte dei casi connesse ad assicurazioni già presenti (63% dei casi) come ad esempio le polizze sulla casa o sulla persona. Allo stesso modo, come afferma la compagnia Swiss Re, vengono maggiormente ricercate assicurazioni con soluzioni all-in-one (62%), possibilmente con servizi accessori come l’assistenza tecnica 24/7 (61%). Sono le classiche compagnie assicurative insomma a muoversi per tutelare l’integrità delle persone anche nel digitale nonostante, in questo caso, si preferisca l’acquisto su internet. Viene sempre da Swiss Re la previsione di crescita del mercato assicurativo per i crimini cyber, mercato che, secondo le stime, potrebbe ammontare 3000 milioni di dollari nel mondo entro il 2025. Un mercato che sembra vedere una crescita smisurata giustificata, non vi è dubbio, dall’incertezza che gli utenti del web percepiscono nel considerarsi esposti ai rischi di un mondo così ampio.
Consumi della paura
Da sempre la sicurezza è una leva fondamentale sia per una determinata categoria di beni e servizi, volti appositamente a limitare l’incertezza e la paura di eventi negativi, che hanno fatto della paura un focus nella comunicazione pubblicitaria. Quando tutto sembrava oramai sotto tutela, una nuova minaccia si presenta all’orizzonte, spaventando utenti e imprese. Si è infatti soltanto da pochi anni compresa appieno l’importanza che ha la nostra identità digitale e la tutela di questa da attacchi esterni: proprio quando era divenuto un gusto condividere una fetta (non troppo ampia) della nostra vita con le persone che ne fanno parte, tocca fare un passo indietro e riconoscere che, anche se fa male ammetterlo, condividere, a volte, vuol dire esporsi ai pericoli.
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