Storie di brand: la storia di come è nata Samsung, dai noodles all’hi-tech
Dal commercio di noodles e pesce essiccato ad azienda simbolo dell’hi-tech: l’originale storia di come è nata Samsung. Emblema dell’hi-tech e dell’innovazione, è difficile credere che Samsung, che a breve lancerà sul mercato la nuova serie di Galaxy S21, fosse un tempo un negozio di alimentari che vendeva prodotti locali in Corea. Durante la scalata per diventare una delle più importanti aziende al mondo, Samsung è andata incontro a molteplici mutamenti prima di approdare nell’universo della tecnologia. Curiosi di conoscerne la storia nel dettaglio?
È un dato di fatto che tutti conoscano Samsung, come è molto probabile che tutti, o quasi tutti, abbiano avuto a che fare con un suo dispositivo almeno una volta nella loro vita. Meno ovvio, invece, è il fatto che tutti conoscano come sia nata Samsung e quale sia l’originale storia che si cela dietro al suo successo nell’universo della tecnologia. Ebbene sì, a differenza di grandi colossi come Microsoft, Apple e Google che esordiscono nel settore in cui operano ancora oggi, il marchio Samsung affonda le sue radici lontano, in un settore che non c’entra nulla con l’elettronica e la tecnologia. Era il 1938 quando Lee Byung-chul fonda la Samsung Sanghoe, un’azienda per la distribuzione di generi alimentari e, in particolare, di noodles e pesce essiccato. Come vedremo, questa rappresenta solo la prima delle tante direzioni di business che il brand ha intrapreso prima di arrivare nel mondo dell’hi-tech, facendo della diversificazione una delle sue principali strategie di crescita.
Prodotti alimentari, prodotti tessili, servizi assicurativi: cosa c’è dietro la nascita del colosso coreano
L’azienda viene fondata a Taegu, in Corea del Sud, da un facoltoso proprietario terriero, Lee Byung-chul. All’epoca, l’impresa contava una quarantina di dipendenti occupati principalmente nella commercializzazione di prodotti alimentari. Un decennio dopo, a causa della guerra di Corea, Lee Byung-chul lascia Taegu e apre prima uno zuccherificio, sotto il nome di Cheil Jedang, e poi un’impresa per la lavorazione della lana che ben presto si trasforma nel più grande lanificio della nazione.
Gli anni Cinquanta si caratterizzano per una serie di massicci investimenti che portano Samsung ad aprirsi a nuovi orizzonti: quello del mondo assicurativo e del settore tessile. La sua visione è ormai sempre più rivolta al mercato internazionale.
È solo all’inizio degli anni Sessanta che l’azienda fa ingresso nell’ambito dell’elettronica con la creazione di quattro divisioni produttive:
- Electronics Devices
- Electro-Mechanics
- Corning
- Semiconductor & Telecommunications.
Comincia da questo momento anche l’ascesa verso l’universo della tecnologia. Il 1969 rappresenta un anno decisivo, contrassegnato dalla prima produzione di massa di televisori in bianco e nero. Nel giro di pochi anni, Samsung arriva a produrne più di 4 milioni, una quantità enorme considerando il periodo, trasformandosi in uno dei primi produttori di apparecchi televisivi al mondo. Nel frattempo, porta avanti il progetto di diversificazione. Compie considerevoli investimenti nell’edilizia e nella cantieristica navale che aumentano la sua influenza sull’economia nazionale e mondiale.
Dal Samsung SPH-I300 al primo Galaxy
Gli anni Ottanta vedono un acceso interesse nei confronti di PC, mangianastri e videoregistratori. Ma sono gli anni Novanta che aprono finalmente i battenti alla telefonia. Nel 1991 Samsung crea il suo primissimo telefono. A seguire, avvia la produzione di memorie DRAM e hard disk, che tuttora rappresenta uno degli ambiti operativi trainanti della società. Il primo smartphone, Samsung SPH-I300, viene prodotto e immesso nel mercato nel 2001. Il dispositivo combinava le funzionalità di telefono e computer palmare, e veniva fornito con una base di ricarica, una batteria supplementare e una custodia.
Devono passare circa 9 anni prima della presentazione al Mobile World Congress di Barcellona della celebre serie Galaxy S, che il prossimo anno lancerà il suo ventunesimo modello. Un successo inarrestabile che però non può prescindere dal fare i conti con altrettanto potenti rivali nel settore.
Curiosità: quando è nato e cosa significa il nome Samsung?
Difficile da credere, ma nonostante i continui e repentini cambiamenti di settore, il nome del marchio è rimasto sempre lo stesso, sin dalla fondazione. Non possiamo dire lo stesso del logo, che nel tempo ha subito una serie di revisioni seguendo l’evoluzione del core business della società. Ad ogni svolta importante, l’azienda ha fatto corrispondere un rebranding.
Quanto al significato, il termine Samsung ha un significato ben preciso e rispecchia perfettamente le ambizioni del fondatore così come il DNA della marca. Le due parole che lo compongono, “Sam” e “Sung”, letteralmente “Tre stelle”, designano qualcosa di grande, di eterno e potente. Non è un caso quindi che la società abbia sempre operato nell’ottica di una “chaebol”, ovvero di una corporation costituita da un grande numero di aziende affiliate operanti in diversi settori dell’economia.
Fonti:
Fastweb, Wikipedia, La Repubblica, Tech Fanpage, Il Giornale, Corriere della sera.
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