Storie di brand: come nasce Nintendo, dalle carte da gioco ai videogiochi
Pokémon, Mario, Donkey Kong, Zelda, Metroid. Sono solo alcuni dei nomi dei videogiochi più famosi creati da Nintendo, il marchio giapponese che ha conquistato adulti e bambini con i suoi incredibili personaggi. Leader indiscusso dell’intrattenimento interattivo, dal 1983 Nintendo ha venduto oltre 5 miliardi di videogiochi e più di 779 milioni di console domestiche e portatili. Sebbene sia conosciuta in tutto il mondo per i suoi videogame, Nintendo inizia la sua attività con la produzione di carte da gioco giapponesi. Ti raccontiamo in questo articolo come nasce Nintendo e il salto di successo dalle carte all’universo dei videogiochi.
Le origini di Nintendo: la produzione di carte da gioco Hanafuda
Kyoto, 23 settembre 1889. Fusajiro Yamauchi apre il proprio laboratorio artigianale per la produzione di carte Hanafuda, un tipo di carte giapponesi con illustrazioni floreali. L’azienda si chiama “Nintendo Koppai” e nel giro di poco tempo diventa popolare tra gli amanti dei giochi di carte. In particolare, si contraddistingue per l’organizzazione di un torneo, la “Nintendo Cup”, dove promuove i suoi prodotti.
Il successo non tarda ad arrivare. La produzione viene ampliata ad altre tipologie di carte e il laboratorio assume presto le sembianze di una vera e propria fabbrica.
Quando Hiroshi Yamauchi, nipote del fondatore, prende le redini della Nintendo, chiude un accordo con “The Walt Disney Company” per la realizzazione di carte personalizzate con i volti dei più famosi personaggi Disney. Anche se il mercato sembra avere ancora delle potenzialità, Hiroshi Yamauchi intuisce la necessità di un cambiamento, di un’apertura. Spinto dalla visione di un business diversificato, si lancia in una serie di investimenti disparati, che lo avvicineranno al settore dell’intrattenimento e dei giocattoli.
La breve parentesi della società di taxi, della catena di hotel e dell’azienda di riso
Prima di affermarsi nell’industria dei videogiochi, tra il 1963 e il 1968 Hiroshi Yamauchi apre la Nintendo a varie industrie. Compie una serie di tentativi per scoprire le potenzialità del mercato. In primo luogo, fonda una compagnia di taxi, a cui dà il nome “Daiya”. Sebbene l’attività gli fruttasse un discreto profitto, i crescenti problemi con i sindacati dei lavoratori lo costringono a chiudere i battenti. Avvia poi una catena di “Love Hotels”, alberghi dove le stanze potevano essere affittate a ore, e intraprende il commercio di vari oggetti, compresi gli elettrodomestici. L’ultima impresa fallimentare in cui si lancia è un’azienda alimentare specializzata nella produzione di riso precotto.
L’ingresso di Nintendo nel mercato dei videogiochi
Negli anni ’70 arriva la svolta definitiva in favore dell’intrattenimento. Pur non cessando di produrre carte, viene creato un reparto interamente dedicato alla produzione di giochi. In questo momento, la presenza in azienda dell’ingegnere Gunpei Yokoi si rivela fondamentale per l’introduzione della tecnologia elettronica nella produzione di giochi. Il primo successo nel settore dei giocattoli arriva con “The Ultra hand”, una mano estensibile che serviva a recuperare oggetti distanti. A seguire, Nintendo mette in vendita una pistola giocattolo per la prima console per videogiochi uscita sul mercato, la “Magnavox Odissey”. L’escalation prosegue e, qualche anno più tardi, frutto della collaborazione con Mitsubishi Electric, vengono sviluppati i primi dispositivi console in-house, TV Game 15 e TV Game 6 (parte della serie console Color TV-Game), e i primi videogiochi, tra cui il famoso Radar Scope. Il discreto successo riscosso induce la società ad esportare i prodotti anche in Nord America, dove viene inaugurata nel 1979 la “Nintendo of America”, dotata di una sezione per i giochi a gettone.
NES, Game Boy, Nintendo DS: l’inizio di una storia di successo
Gli anni ’80 si distinguono per il lancio della Nintendo Entertainment System (NES) e per l’ingresso nel mercato delle console portatili, prima fra tutte il Game Boy, ideato dallo stesso Yokoi. Nonostante la crisi del mercato dei videogiochi, Nintendo riesce a vendere milioni di esemplari. Tra i tanti giochi creati per questi dispositivi, spicca Super Mario Bros e The Legend of Zelda, divenuti icone indiscusse per gli appassionati di videogame.
Da quel momento in poi, il marchio Nintendo diventa sinonimo di innovazione nel campo dell’intrattenimento digitale. Anno dopo anno continua ad implementare nuove tecnologie all’interno dei suoi dispositivi, facendo della sperimentazione e dell’intraprendenza il fulcro della sua identità di marca. Nintendo DS, lanciata nel 2004, si inserisce in questo incessante progetto di ricerca. È stata la prima console ad utilizzare la tecnologia touch screen e ad integrare due schermi in un unico dispositivo. Anche se oggi questa funzionalità può sembrare ovvia, all’epoca rappresentava una rivoluzione nel mondo del gioco digitale. Oltre ad aver fatto la storia del videogaming, la Nintendo DS detiene il primato delle vendite nell’azienda, con 154 milioni di unità vendute.
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