Hermes rivendica la borsa Birkin, trasformata in nnt da un artista.
Hermes si scontra con il metaverso
Il recentissimo caso di Hermes che rivendica la sua borsa Birkin mette in luce le prime difficoltà che si possono incontrare nel metaverso. La moda virtuale sembra essere sempre meno futuristica e molto più verosimile. Il settore del fashion&luxury vede grandi opportunità di collaborazione con i consumatori nel metaverso, una realtà virtuale collettiva che alcuni esperti credono trasformerà radicalmente il nostro modo di vivere e di fare acquisti.
Le regole di questo nuovo gioco impongono la digitalizzazione, tokenizzazione di oggetti digitali e l’emissione dei relativi nft su blockchain per permettere una delle possibili forme di sfruttamento economico degli asset immateriali. Per fare ciò è necessario tutelare i diritti di proprietà intellettuale e regolare i rapporti tra il titolare dei diritti, il soggetto emittente e il marketplace che vende l’nft.
Il caso
La MetaBirkin nft è stata commercializzata in una serie limitata di 100 modelli, venduti su diversi marketplace di nft senza l’autorizzazione di Hermes. Questo rappresenta un interessante esempio del possibile conflitto di interessi tra i titolari dei diritti di proprietà intellettuale e i creatori di nft.
Hermes, celebre brand di lusso proprietaria dell’altrettanto celebre modello di borsa Birkin, ha pubblicamente definito la Metabirkins nft un fake nel metaverso della propria borsa. Si è immediatamente attivato indirizzando una lettera di diffida al noto marketplace OpenSea per ottenere che venisse fermata qualunque commercializzazione. L’artista Mason Rothschild, creatore della Metabirkins nft, risponde con una lettera privata indirizzata a Hermes resa pubblica sul suo profilo Instagram.
La risposta dell’artista
L’artista invoca il Primo Emendamento a fondamento del suo diritto di creare opere digitali, compresi gli nft. la sua principale attività è replicare la realtà che lo circonda. In particolare, la serie di 100 MetaBirkins nft funge da un’ironica rappresentazione digitale di un prodotto iconico della moda; nonché una critica all’utilizzo della pelliccia. Hermes, invece, lamenta una violazione dei diritti di marchio e il rischio che gli utenti credano che ci sia qualche associazione tra il brand e l’artista. Al momento sembra che le 100 MetaBirkins nft non siano più commercializzate su OpenSea, ma pare che lo siano ancora su altri marketplace come Rarible.com.
Lo scontro mette in luce le prime criticità del metaverso, la tutela dei diritti da una parte e la libertà di espressione dall’altra. Anche se, utilizzare la notorietà di brand per ottenere, in modo veloce, visibilità sul mercato degli nft, non gioca molto a favore di Mason Rothschild.
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