Una nuova frontiera per la mobilità, una tecnologia innovativa e sostenibile che avvicina le persone. Questo è Hyperloop, un sistema di trasporto ad altissima velocità, ma a basso impatto ambientale che promette di trasportare passeggeri e merci a 1200 km/h e produrre più energia di quella che consuma. Definito da molti come il treno del futuro che rivoluzionerà gli spostamenti, vediamo nel dettaglio che cos’è Hyperloop, come funziona e quali sono i principali impedimenti che bloccano la realizzazione di un progetto così ambizioso.
Che cos’è e come funziona Hyperloop: il treno del futuro che rivoluzionerà gli spostamenti
Hyperloop è un treno futuristico in grado di viaggiare a ben 1.200 km/h sfruttando una particolare tecnologia detta vactrain, che letteralmente significa “treno sottovuoto”. Le capsule ad alta velocità adibite al trasporto di merci e passeggeri non hanno bisogno di rotaie. Scorrono all’interno di tubi a bassa pressione spinte da motore lineare e compressori d’aria che ne minimizzano l’attrito. Nel tunnel di scorrimento si crea una condizione di vuoto d’aria, da cui ha origine il termine vactrain.
Quando è nato il progetto?
Il progetto del nuovo sistema di trasporto a basso consumo energetico e più veloce di un aereo è stato presentato per la prima volta dall’imprenditore Elon Musk, tra il 2012 e il 2013. Dopo la presentazione dell’idea, diverse società si sono interessate al progetto e hanno iniziato a lavorare per dar forma all’intuizione di un mezzo a levitazione magnetica che si muova dentro tubi a bassa pressione: dalla Virgin Hyperloop One e la Hyperloop Transportation Technologies (HTT) alla canadese Transpod. Le prime sperimentazioni di prototipi sono iniziate nel 2016 in Nevada e nel 2018 a Tolosa, con un prototipo in fibra di carbonio. La Cina, nel frattempo, ha raggiunto un accordo con la HTT per la realizzazione di un tracciato ferroviario.
Negli ultimi anni, l’interesse verso la tecnologia vactrain si è riacceso grazie anche allo sviluppo di recenti innovazioni a supporto della costruzione di lunghi motori elettrici lineari per il sistema tubolare. Tuttavia, i tempi di realizzazione sono ancora incerti e gli ostacoli sono molti. L’assenza di permessi per procedere alla realizzazione delle infrastrutture e i problemi legati alla morfologia del territorio non lasciano per ora spazio a previsioni plausibili.
La nascita di Hyperloop Italia
Il progetto Hyperloop è arrivato anche in Italia. A gennaio dello scorso anno è nata ufficialmente Hyperloop Italia, una società con due sedi, una istituzionale a Roma e una operativa a Milano. Il CEO è Bibop Gresta, già fondatore della californiana Hyperloop Transportation Technology (HTT), la prima ad aver aderito al progetto di Elon Musk. Per l’Italia, Gresta ha pensato alla conduzione di 6 studi di fattibilità da realizzare in tre regioni del Nord e tre regioni del Sud.
Tra gli obiettivi rivelati c’è anche quello di un Hyperloop che colleghi il centro di Milano all’aeroporto di Malpensa in soli 10 minuti e che accorci l’attuale tragitto di circa mezz’ora. È ancora prematuro parlare di quando e se entrerà in funzione. Per il momento è stato sottoscritto uno studio per definire non solo la fattibilità tecnica ma anche la sostenibilità economica del progetto, da realizzare in stretta collaborazione con le ferrovie lombarde. Secondo Bibop Gresta il costo per la realizzazione di un’infrastruttura del genere si aggirerebbe intorno ai 20-40 milioni di dollari al chilometro, in quanto è necessario creare nuove linee lungo i binari già esistenti o scavare dei tunnel sotterranei. Nonostante la spesa sia cospicua, i costi verrebbero ammortizzati nel tempo per effetto dell’utilizzo di fonti rinnovabili.
Quali sono i pro e contro del progetto
Uno dei pregi principali di questo sistema è quello dell’alta velocità che consentirebbe di accorciare radicalmente le distanze. Oltre ad essere una tecnologia altamente innovativa, Hyperloop è anche sostenibile venendo completamente alimentato da energie rinnovabili. È infatti un treno a zero emissioni che sfrutta l’energia cinetica prodotta dalle capsule in movimento all’interno del tubo. E, come se non bastasse, insieme alla costruzione del tunnel è prevista anche la realizzazione di pannelli fotovoltaici e di impianti di energia eolica e geotermica a rivestimento. L’obiettivo ultimo, quindi, è quello di avere un impatto ambientale pari a zero, producendo più energia di quella consumata dal treno.
Gli svantaggi sono certamente l’elevata complessità dell’infrastruttura, specialmente se inserita in un contesto urbano, e i suoi costi elevati. Se da un lato Hyperloop garantisce un basso impatto ambientale in termini di CO2, dall’altro il suo impatto paesaggistico difficilmente può essere ridotto. Data l’altissima velocità che raggiunge, le capsule Hyperloop dovrebbero procedere su un tracciato lineare, in assenza di curve. Ottenere una condizione di questo tipo in un territorio come quello italiano comporterebbe inevitabilmente un enorme e dispendioso lavoro di scavi e abbattimenti.
Fonti:
Se sei arrivato fin qui, forse ti interessano anche questi articoli:
Record per il mercato delle App nel 2020: oltre 100 miliardi spesi dai consumatori