Il 2020 si presume sia l’anno in cui l’intelligenza artificiale subirà un incremento vertiginoso nell’adozione da parte delle imprese. Un aumento che vedremo dall’applicazione nella Supply Chain all’elaborazione strutturata dei Big Data. Secondo un analisi IDC, oggi si investe nell’intelligenza artificiale circa 1.200 miliardi di dollari ma si presume che entro il 2021 se ne spenderanno 3.900 miliardi.
Nonostante di intelligenza artificiale si parli da anni ormai, come mai vede il suo reale sviluppo solo di recente?
Uno dei motivi principali è legato non tanto alla tecnologia impiegata, una barriera realmente gravosa una decina di anni fa, ma principalmente alla cultura d’impresa e alla mancanza di competenze specifiche da parte del personale aziendale. Gli esperti dichiarano che oggi, circa il 70% degli sforzi relativo ad un progetto di intelligenza artificiale, è impiegato nel ridisegnare i processi aziendali.
La spinta che ha mosso il sistema, è data dal riconsiderare queste tecnologie come strumento di avvicinamento a clienti e potenziali tali, incrementando quindi il possibile fatturato aziendale. Ad esempio Netflix utilizza il machine learning per offrire un livello di personalizzazione tale da migliorare l’esperienza dei propri utenti. Quest’anno il numero di iscritti della piattaforma di intrattenimento, è stato di 6 milioni. Sono stati invece 4 miliardi i dollari guadagnati.
Date queste considerazioni, vediamo insieme i settori più performanti che utilizzano l’intelligenza artificiale.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL SETTORE BANCARIO
Uno dei settori industriali con impiego massivo di processi legati alle AI, è quello assicurativo e delle banche. Le grandi società di consulenza, utilizzano sempre più spesso “assistenti virtuali” nell’interazione con la clientela. Vengono impiegati robot capaci di prevenire frodi fiscali nell’ambiente digitale. Ciò, sottolineano gli esperti, inciderà non poco sul taglio dei posti di lavoro, con una riduzione che oscillerà dal 30 al 40%.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL SETTORE AUTOMOTIVE
Nel 2025, il 98% delle auto in circolazione sarà connesso. Nel 2035, il 75% risulterà completamente autonomo. Questi dati statistici mostrano quanto il settore automotive sia profondamente permeato dall’Intelligenza artificiale. Se oggi non possiamo ancora sederci su auto a guida autonoma completa, siamo aiutati dai sistemi di assistenza alla guida, impensabili fino a pochi anni fa. Dai sistemi di bordo che leggono la strada e l’ambiente circostante per una guida più sicura, ad un riconoscimento dei passeggeri all’interno dell’abitacolo per prevenire e monitorare le loro condizioni-psicofisiche.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL SETTORE MEDICO
Un articolo di ricerca di Accenture, ha scoperto che le applicazioni cliniche chiave dell’intelligenza artificiale sanitaria, possono potenzialmente creare 150 miliardi di dollari di risparmi annuali per l’economia sanitaria statunitense entro il 2026. Un altro rapporto di Tractica ha rilevato che il mercato sanitario dell’AI varrà 34 miliardi di dollari entro il 2025. L’intelligenza artificiale può aiutare i medici a diagnosticare i pazienti più rapidamente e ad arrivare ad una comprensione basata sull’80% dei dati sanitari, invisibili ai sistemi attuali perché non strutturati. Non solo può prevenire, ma anche curare in modo rapido. Quando si verificano problemi, l’intelligenza artificiale, può aiutare a individuarli prima. Ad esempio, Microsoft sta sviluppando computer che lavorano a livello molecolare per combattere cellule tumorali. L’AI viene utilizzata anche per analizzare il comportamento dei motori di ricerca online per individuare i problemi di salute mentale.
LE AI A PORTATA DI TUTTI
Parlando di intelligenza artificiale, si pensa spesso a strumenti così lontani, quasi fantascientifici rispetto al nostro business. Eppure tante piccole e medie imprese le utilizzano quotidianamente. Queste utilizzano le AI, tramite questi applicativi:
Chatbot: utilizzano l’elaborazione del linguaggio naturale per comprendere i clienti e consentire loro di porre domande e ottenere informazioni. Questi apprendono nel corso del tempo e sono in grado di apportare valore aggiunto alle interazioni con i clienti.
Operations IT: possono eseguire il monitoraggio del sistema in modo più rapido e agile posizionando tutti i dati relativi al web, alle applicazioni, alle performance del database e alla user experience in un’unica piattaforma. Questa si basa su un cloud in grado di monitorare automaticamente i valori di soglia e rilevare le anomalie.
Business Analysis: gli strumenti di analisi dei dati con un’interfaccia utente grafica consentono agli utenti non tecnici di inviare facilmente query a un sistema, ottenendo una risposta comprensibile.
Concludendo quindi, è possibile cavalcare l’onda dell’intelligenza artificiale, destinata a crescere nei prossimi anni, facendo da subito le prime considerazioni e mettendo in campo le prime risorse. Da prendere d’esempio infine le best practices, fornite da Harvard Business Review, su come iniziare ad utilizzare l’intelligenza artificiale:
- Applicare le funzionalità dell’intelligenza artificiale alle attività con impatto maggiore su costi ed entrate.
- Utilizzare l’AI per aumentare la produttività con lo stesso numero di persone, ovvero senza eliminare o aggiungere dipendenti.
- Iniziare a implementare l’AI nel back office e non nel front office.