IoT, il neologismo riferito all’estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti, è ormai entrato nella nostra quotidianità. Tutto ciò che ci circonda è infatti oggi connesso al web, dalle automobili di ultima generazione agli elettrodomestici, dagli smartphone agli orologi.
Ma questa realtà così smart, come sta trasformano le aziende di tutto il mondo incrementando le prestazioni e la produttività delle industrie oggi attive in tutto il pianeta?
Per poter offrire delle risposte esaustive è necessario compiere innanzitutto una distinzione tra due tecnologie impiegate in ambito industriale e in tanti altri ambiti.
Le tecnologie IoT
I dispositivi di input/output (anche detti periferiche), permettono di realizzare l’interazione tra l’uomo e la macchina. La loro funzione primaria è quella di consentire l’immissione dei dati all’interno dell’elaboratore (input), o l’uscita dei dati dall’elaboratore (output). Ma vediamo nel dettaglio come e perchè si distinguono.
Da un lato i dispositivi di “input”, come ad esempio microfoni e telecamere, vengono definiti tali in quanto ricevono dati e connessi ad intelligenze artificiali sono in grado di riconoscere volti o oggetti in specifiche zone d’interesse. In questo caso non abbiamo solo una produzione passiva di dati, ma una valutazione in tempo reale da parte del dispositivo.
Dall’altro, i dispositivi di “output” sono capaci di compiere azioni particolarmente complesse. Sono impiegati in differenti settori, da quello biomedico a quello aereo, da quello meccanico a quello informatico. I dispositivi output offrono nuove tipologie d’intervento sin ora impensabili: per esempio, è il caso di robot impiegati in ambito medico in sala operatoria.
Aree di Impiego dell’IoT
Tra le aree in cui la tecnologia IoT viene più impiegata c’è sicuramente il settore agricolo, in quanto adatto per la sperimentazione e l’uso di dispositivi di input e output. Il motivo, quello di rendere le attività agricole sempre più precise, redditizie e sostenibili. In diverse parti del mondo, per incrementare la coltivazione specializzata, si è pensato di progettare delle vere e proprie “serre smart”. È il caso di Nature Fresh Farms, un’azienda che coltiva una serra da 130 acri adottando l’IoT nella sua filiera produttiva.
La commistione e l’impiego dei dispositivi super intelligenti hanno consentito non solo il monitoraggio in tempo reale di strutture agricole interne come silos, latterie e stalle, ma anche un’ottimizzazione nella gestione con un conseguente aumento della produttività.
Il futuro dell’agricoltura IoT
Secondo alcuni rapporti di ricerca come Machina, il numero di dispositivi agricoli collegati dovrebbe crescere da 13 milioni di fine 2014 a 225 milioni entro il 2024. L’obiettivo dell’agricoltura di precisione è quella di carpire sempre più dati per riuscire a valutare gli interventi o le modifiche necessarie.
Le aree di applicazione dell’agricoltura IoT includono il monitoraggio dei veicoli agricoli, il monitoraggio del bestiame, l’agricoltura su larga e piccola area e il monitoraggio dello stoccaggio.
Sicuramente in un periodo storico come questo in cui le condizioni climatiche appaiono sempre più instabili e incerte e con la crescita costante della popolazione mondiale, l’agricoltura di precisione potrebbe fare la differenza in termini di produzione di cibo.
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