Knowledge Graph, l’innovazione che rende più intelligente ed intituitiva la ricerca di Google, ora arriva anche in Italia.
L’azienda di Cupertino dichiara entusiasta di essere vicina allo “Star Trek Computer” che hanno sempre sognato: sfruttando le ricerche anonime su cosa hanno cercato gli altri utenti sarà possibile offrire risposte più mirate, permettere scoperte inaspettate ed addirittura anticipare alcune delle possibili domande successive.
“Things, not strings” (parole, non stringhe) furono le parole con le quali prima dell’estate Google aveva annunciato il lancio di Knowledge Graph, una importante evoluzione tecnologica che avrebbe coinvolto il modo in cui il motore di ricerca di Google lavora. Ora arriva anche in Italia.
Le ricerche che quotidianamente facciamo sui motori di ricerca e le domande che poniamo alla Rete e in rete derivano spesso dalla necessità di “trovare qualcosa”, ma anche dal piacere di esplorare e scoprire – il bisogno insito nell’uomo di imparare ed estendere i propri orizzonti.
Purtroppo però, sin troppo spesso, l’attività di ricerca richiede molto lavoro da parte dell’utente che viene chiamato ad elaborare query i cui risultati spesso non rispondono alle aspettative con successiva frustrazione e insoddisfazione.
Knowledge Graph parte da queste considerazioni e mira a capire e gestire le dinamiche reali che coinvolgono le persone e cose/luoghi/nomi nella vita di tutti i giorni: secondo l’azienda di Cupertino sarà un supporto indispensabile per scoprire nuove informazioni in modo più semplice e rapidamente.
Spesso una stessa parola ha diversi significati possibili; tuttavia sino ad ora la ricerca si è limitata a creare delle corrispondenze tra interrogazioni e parole chiave, senza andare oltre. Knowledge Graph ci consente, invece, di cercare cose, persone o posti come abbiamo sempre fatto ma ottenendo tutti i risultati rilevanti per quella determinata ricerca; non solo, dunque, il significato di una singola parola ma di tutte le possibili corrispondenze tra le quali l’utente potrà scegliere.
Si può parlare, quindi, di un sistema realmente innovativo che attinge dalla “intelligenza collettiva” del web ma utilizza un modo di pensare e di interpretare le domande più simile agli esseri umani.
A ben vedere questa idea racchiude un concetto fondamentale della filosofia di App to you: noi abbiamo scelto di sviluppare app per smartphone e tablet con l’obiettivo di semplificare la vita delle persone. Le nostre app sono belle e davvero user friendly perchè nessuno ha voglia di perdere tempo a cercare: l’obiettivo è quello di permettere a te utente di trovare in modo immediato, semplice ed intuitivo le informazioni cercate ed avere più tempo a disposizione per fare ciò che ti piace.
Cosa cambierà in concreto in tre punti:
– trovare ciò che si vuole in modo più immediato: come detto il linguaggio può essere ambiguo; ad esempio cercando [Taj Mahal] – il monumento? il musicista? – ora Google è in grado di comprendere questa differenza e di proporre all’utente le diverse alternative. Con un semplice click verrà selezionato il significato prescelto, indirizzando la visualizzazione a quella particolare lista di risultati.
– ottenere sintesi migliori: sarà possibile ottenere sin da subito risultati mirati pertinenti con la query dell’utente ed offrire, nello stesso tempo, diversi contenuti rilevanti che si legano a quel dato argomento. Cercando Charles Dickens, ad esempio, generalmente si potrà essere interessati ad esplorare non solo la vita, ma anche quali siano i libri che ha scritto, avvenimenti particolari, etc. In questo senso Google contribuisce a darci delle informazioni non solo sulle cose ma anche sulle relazioni che si instaurano tra di esse.
– Approfondimento di tematiche: Knowledge Graph potrebbe condurre l’utente verso scoperte inaspettate e spingerlo ad ampliare la propria ricerca affrontando tutte le sfaccettature o addirittura temi diversi da quelli da cui si era partiti originariamente.