Storie di brand: la storia di Nokia, dalla cellulosa alla telefonia, passando per gli stivali di gomma e i cavi elettrici
Negli ultimi anni si è sentito parlare poco di Nokia, ma la sua storia, fatta di successi e battute d’arresto, è davvero molto particolare. Mancanza di innovazione, scelte di business sbagliate o competitor troppo all’avanguardia? Le cause del declino di Nokia nel mercato degli smartphone sono molteplici e non possono essere ricondotte ad un solo fattore. Sta di fatto che, prima di diventare leader nel settore della telefonia mobile e poi uscire di scena, l’azienda finlandese ha operato in diversi settori ed è passata per numerosi cambiamenti. Dalla produzione di carta a quella di stivali di gomma e cavi elettrici, dalla telefonia alle licenze e i brevetti: la storia di Nokia è fatta di trasformazioni.
In questo articolo proviamo a ripercorrere le tappe principali del suo percorso.
La fabbrica di cellulosa e la produzione di gomma
Nokia nasce come falegnameria e cartiera nel 1865, nei pressi del fiume Nokianvirta, da cui prende il nome. Tutto ha inizio per opera di un ingegnere minerario, Knut Fredrik Idestam, con l’avvio di una massiccia produzione di cellulosa. Per anni rimasta ancorata al mercato della carta, agli inizi del Novecento la fabbrica estende la sua attività alla gomma e comincia a produrre stivali per l’esercito, pneumatici e respiratori per uso civile e militare.
L’ingresso nel mondo dell’elettronica
L’ingresso dell’azienda nell’elettronica passa attraverso l’inaugurazione di un settore dedicato alla produzione di cavi elettrici. Dopo la Seconda guerra mondiale, l’attività di questo compartimento è impegnata principalmente nella fornitura di materiale per l’URSS, così come stabilisce il Trattato di Pace. Le tre realtà presenti all’interno del gruppo, quella della carta, della gomma e dei cavi, si uniscono negli anni ’60 costituendo la Nokia Corporation. Dopo la fusione delle divisioni e la stipula di un accordo commerciale con l’Unione Sovietica, il mercato di Nokia si apre a dispositivi elettronici come apparecchiature radio, centralini telefonici automatici, robotica. Con l’arrivo di un nuovo presidente ai vertici dell’azienda, Nokia avvia la produzione di computer e televisori e in poco tempo diventa il terzo più grande produttore di televisori in Europa.
Quando entra nel mercato dei cellulari?
Si dice che l’idea di produrre telefoni sia nata da una necessità interna all’azienda. Il reparto falegnameria faceva richiesta di un mezzo migliore rispetto alla radio VHF che facilitasse la comunicazione di squadra durante il lavoro. Da lì lo spunto per una nuova trasformazione.
Nel 1984, l’acquisizione di Solara Oy, azienda finlandese di elettronica, è la chiave per lo sviluppo del primo telefono portatile. Si chiama Mobira Cityman, ma viene detto anche Gorba, dalla famosa foto in cui il leader sovietico Michail Gorbačëv lo adopera per fare una telefonata. Il Mobira Cityman è il primo di una lunga serie. Negli anni ’90 la produzione si concentra interamente sulla telefonia mobile e gli altri compartimenti di Nokia Corporation vengono progressivamente venduti. Il Nokia 1011, primo telefono GSM in commercio, viene lanciato sul mercato nel 1992, seguito dal Nokia 5110 e il Nokia 3210. Rispetto ai suoi principali concorrenti, Motorola e Ericsson, Nokia si posiziona primo per numero di vendite, detenendo una quota di mercato del 30% nel settore delle telefonia. Per oltre un decennio rimane leader assoluto del settore.
L’arrivo degli smartphone e l’accordo di Nokia con Microsoft
La situazione si ribalta completamente con lo sviluppo dei sistemi operativi iOS e Android e l’arrivo sul mercato degli smartphone. Il sistema operativo Symbian e quello open source MeeGo adottati da Nokia si rivelano obsoleti rispetto alla concorrenza. L’inadeguatezza dei software e il rifiuto ad implementare Android, inducono Nokia a puntare sul sistema Windows Phone. Nel 2011, anno in cui viene annunciato il passaggio della carica di CEO a Stephen Elop, chiude un accordo con Microsoft. La partnership prevede l’adozione di Windows Phone 7 come sistema operativo principale nei prodotti futuri e il divieto per Nokia di apporre il proprio marchio fino alla fine del 2016. Nonostante le previsioni ottimistiche, i dispositivi Windows non riescono a ritagliarsi sul mercato della telefonia uno spazio sufficiente per poter sopravvivere e la società registra una grave battuta d’arresto.
Negli anni successivi, Nokia abbandona il mondo della telefonia e si orienta verso altri business, tra cui la produzione di apparecchiature per telecomunicazioni. Oggi è costituita da due divisioni, la Nokia Technologies e la Nokia Networks, impegnate nella realizzazione di software, infrastrutture di rete e nello sviluppo di licenze e brevetti.
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