È nata Assoinfluencer, l’Associazione Italiana Influencer. Si tratta della prima realtà in Italia che ha lo specifico intento di promuovere e tutelare i content creator.
Cos’è e come funziona Assoinfluencer
Il mondo del lavoro è cambiato e, insieme a lui, anche le figure professionali in quanto sono nati nuovi mestieri. Come quello dei cosiddetti Influencer. “Un influencer è tante cose. Può essere un artista, un imprenditore, cyber atleta, un divulgatore scientifico, ecc. in ogni caso, è un professionista che grazie ai propri numeri produce valore (in termini di visibilità), e quel valore deve essere portato all’attenzione e riconosciuto dalle istituzioni ed equamente remunerato dal mercato” si può leggere sul sito dell’Associazione.
In Italia c’è ancora chi non li considera “veri” lavoratori, eppure sono 350milai content creator, influencer, podcaster, youtuber, streamer, instagrammer e cyber atleti nel nostro paese. A sostegno di questa categoria è stata istituita una nuova campagna di tesseramento. Assoinfluencer è la prima associazione italiana di categoria a essere inserita nell’elenco delle professionali del ministero dello Sviluppo economico. L’Associazione, priva di scopo di lucro, è stata formalmente inserita dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’elenco delle associazioni professionali di cui alla L. n. 4/2013.
“La campagna riguarda tutti coloro che fanno parte della creator economy: non solo chi promuove un brand, ma chi riesce a usare i social media con finalità divulgativa e promuove anche la sua attività”, spiega Jacopo Ierussi, fondatore di Assoinfluencer insieme a Valentina Salonia. Nello scorso agosto è stata approvata la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021, il disegno di legge (ddl) Concorrenza, che conteneva l’emendamento dedicato ai content creator.
La campagna di Assoinfluencer si basa sull’offerta di servizi per attrarre i content creator. Tra questi figurano quelli forniti da Confcommercio professioni – di cui l’associazione fa parte da dicembre 2021- come importanti sconti su viaggi, piattaforme digitali e portali dove i prodotti possono essere venduti e dove i content creator possono svolgere la loro attività. “Tra le nostre proposte, ci sono quelle tailor-made (su misura) per ogni professionista che si rivolge a noi, tra cui: un’assicurazione che tutela i content creator e assistenza di base con commercialista– ricorda Ierussi- Sicuramente alcuni influencer e content creator sono già seguiti da commercialisti e legali, ma il nostro scopo è raggiungere il numero più alto possibile”, aggiunge Ierussi.
“Il nostro è stato un percorso particolare: abbiamo deciso di iniziare una campagna di tesseramento proprio ora che siamo un’associazione già strutturata- conclude . Facendo parte di una categoria ancora emergente, i content creator sono spesso avvicinati da tantissimi ‘venditori di fumo’. Ciò provoca un allontanamento dei professionisti da chi li vuole tutelare. Siamo entrati in Confcommercio per poter dare voce alla categoria, sviluppare servizi e convenzioni per i tesserati, e fornire loro un vero e proprio kit di sopravvivenza”.
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