L’ultima novità da YouTube è la monetizzazione degli Shorts, per seguire le orme di TikTok.
Come funziona la nuova modalità di monetizzazione degli Shorts
Arrivati in Italia nel luglio dei due anni fa, dal 1° febbraio 2023 gli Shorts di Youtube hanno la loro monetizzazione. La notizia arriva direttamente da Google che rende note le nuove condizioni da accettare per guadagnare anche con questa funzione. Infatti i creator che hanno la monetizzazione attiva, hanno la possibilità di ottenere ricavi grazie agli annunci personalizzati nel Feed degli Shorts. Ma come funziona questa nuova modalità?
I creator avranno fino al 10 luglio 2023 per accettare il nuovo “Modulo di monetizzazione di Shorts” che permetterà di trarre profitto in base a 4 passaggi (descritti nella Guida di Youtube):
- Ogni mese ci sarà una raccolta delle entrate generate da tutti gli annunci pubblicati nel Feed. Questi saranno poi ripartiti tra creator e licenze musicali.
- Tutto il ricavato verrà salvato nel “Fondo per i creator” e verranno poi distribuiti. Se il video è senza musica l’incasso andrà al creator del contenuto, se invece è presente una traccia musicale allora metà del ricavato andrà al pagamento della licenza.
- La distribuzione del fondo è data dal numero di visualizzazione dell’annuncio per ogni paese.
- Ci sarà una quota di condivisione delle entrate in cui il 45% va al creatore di contenuti, sia con che senza l’applicazione della musica al video. Il restante 55% andrà a Youtube stesso.
A chi è rivolto e quali contenuti non sono validi
L’enorme successo degli Youtube Shorts, prodotto nato dopo il boom di TikTok e il conseguente arrivo dei Reel, non poteva che portare alla loro monetizzazione. Ma non tutti i creator possono avere accesso a questa modalità di revenue sharing. Infatti, solo chi ha almeno 1000 iscritti e 10 milioni di visualizzazioni negli ultimi 90 giorni avrà la possibilità di utilizzare questa funzione remunerativa.
Non solo, anche i contenuti hanno delle restrizioni e per essere considerati idonei alla pubblicazione bisogna evitare alcune categorie. Tra questi gli “Short non originali“, ossia pezzi di film o programmi Tv senza nessuna modifica che ne permetta l’originalità, ricondivisione di video di altre persone o appartenenti a un altro social. Non verranno prese in considerazione nemmeno le visualizzazioni realizzate tramite bot o clic automatici e tutte quelle che non rispettano le linee guida.
Fonti:
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