Con l’open-source si rende concreto e semplice il trasferimento di dati da un operatore all’altro. Sul progetto Apple, Facebook, Google, Microsoft e Twitter.
Avviati i test. Nel 2020 entra nel vivo l’attuazione del Data Trasfer Project (DTP): Facebook ha iniziato a testare in Irlanda un applicativo in grado di trasferire foto e video dei propri utenti su Google Foto.
La portabilità dei dati
Il servizio dovrebbe essere esteso anche al resto del mondo entro la metà del 2020 e si inserisce in un progetto di più ampio respiro che vede i big del web
- Apple
- Microsoft
tutti impegnati in una collaborazione volta a favorire e semplificare la portabilità dei dati degli utenti tra i vari operatori.
A richiedere espressamente la fattibilità tecnica del trasferimento dei dati, quindi anche foto e video dell’utente, è l’ormai noto GDPR, General Data Protection Regulation, il regolamento europeo che detta legge in materia di trattamento e privacy dei dati personali nel territorio e per i cittadini dell’Unione Europea. Come esplicitato nell’Articolo 20 del GDPR, l’utente può richiedere ed attuare con semplicità il trasferimento dei propri dati da un titolare del loro trattamento ad un altro.
Questo l’articolo che ha dato mandato ai grandi player della rete di unire le forze per la realizzazione di uno standard open-source in grado di lavorare con le API dei servizi esistenti, trasferire i dati in un formato comune a tutti e riadattarli alle API del servizio di destinazione. Detta in parole povere, prendendo il caso di Facebook e Google, le foto presenti sul social network devono essere lette dall’applicativo, trasferite e riadattate per poter essere comprese dagli algoritmi di Big G.
Il test
Sulla piattaforma di Google si sta testando la possibilità di trasferire da Facebook immagini illimitate fino a 16 megapixel e video fino al Full HD, attraverso un sistema protetto da crittografia che impedisca l’accesso a terzi estranei ai dati trattati.
Obiettivo finale: utente padrone dei propri dati
Si prosegue così lungo la strada che porterà alla piena padronanza dell’utente del proprio dato personale e alla sua libertà di usufruire dei servizi web che più lo soddisfano senza incorrere nel rischio di perdere o dimenticare dati nei meandri del cloud.