Pochi giorni fa, più precisamente il 10 ottobre, è stato ufficialmente rilasciato da Facebook Workplace. Dopo ben due anni di sperimentazione e test con un numero limitato di aziende, è stata lanciata questa nuova piattaforma che si prefigge di essere il Facebook delle aziende, difatti inizialmente si doveva chiamare “Facebook at work”.
L’obiettivo di Workplace
Zuckerberg ci tiene a chiarire che il neonato Workplace non ha nulla a che vedere con LinkedIn e che non ha nessuna intenzione di prenderne il posto.
La piattaforma in pratica vuole consentire ai singoli gruppi aziendali di collaborare tra loro in maniera coordinata con l’obiettivo di diventare il primo vero social network di piccole, medie e grandi aziende, facilitando il dialogo interno tra i dipendenti. Per consentire questo è stata ideata un’apposita chat, la Work Chat, un sistema di messaggistica istantanea, che vuole colmare questo gap di comunicazione interna. In generale Workplace manterrà l’interfaccia e le funzionalità già note di Facebook per facilitare gli utenti, si potranno quindi continuare a pubblicare singoli post, ci saranno gruppi, eventi, traduzioni istantanee e ricerche specifiche.
Le novità rispetto a Facebook
Tra le novità introdotte vi saranno: un pannello con strumenti di analisi per tenere sottocontrollo l’andamento aziendale e la possibilità di inviare file e documenti di diversa natura agevolando e riducendo il traffico delle email interne. I video live e le chiamate saranno presenti, ma almeno per il momento non si prevedono collaborazioni con esterni come con Skype.
Il servizio sarà a pagamento, ma Zuckerberg punta sul fatto di riuscire a coinvolgere numerosi utenti grazie alle tariffe vantaggiose di lancio e soprattutto al nuovo metodo di pagamento: a differenza di altri tools, non ci sarà un pagamento per tutti gli utenti che lo utilizzano, ma solo per gli utenti che si connetteranno almeno una volta al mese.Inoltre si prevede un pagamento di 3 dollari per i primi 1000 utenti, 2 dollari dai 1001 ai 10000 ed un 1 solo dollaro sopra i 10000: insomma più iscritti ha l’azienda meno paga.
Da sottolineare con attenzione è che si tratta del primo servizio a pagamento legato a Facebook.
Bisognerà vedere se anche Workplace, nato dalla mente geniale di Zuckerberg, avrà un successo paragonabile a quello del fratello primogenito Facebook.